mercoledì 11 novembre 2009

Back to Forks - capitolo 6

è ufficiale! manca esattamente una settimanaaaaaaaaa!!!!
alcune di noi in questo preciso momento saranno già al cinema, altre ci andranno di sera...ma vi rendete conto??? ci siamooooo!!!
inizia ufficialmente il countdawn definitivo!!!!
la tensione cresce sempre di più vero???
menomale che ci sono le news che ci tengono compagnia! e speriamo anche le fanfiction!!
oggi è la volta di Back to Forks....siamo già arrivati al capitolo 6!
non mi resta che augurarvi buona lettura!

Non avevo alcuna intenzione di fare domande … qualsiasi cosa volevano dire quelle battute tra Alice e Edward non dovevano interessarmi..avrei rimosso quel nome dalla mia mente e ,quando Carlisle ritornò, la mia testa aveva solo due domande: primo, qual’era la famosa sorpresa?; secondo, quando si sarebbe conclusa la riunione di famiglia cosi avrei avuto un po’ di tempo per stare da sola col mio vampiro?
Carlisle era letteralmente entusiasta di ricominciare il lavoro all’ospedale di Forks! L’indomani avremmo dovuto incominciare di nuovo le superiori e si decise per solita recita che prevedeva l’adozione di tre coppie di fratelli: lui ed Edward, Rosalie e Jasper e io e Alice, sebbene Emmett cercò in tutti i modi di rimescolare la parentela e farsi spacciare per il figlio della prima moglie del fratello di Carlisle … sempre il solito casinista!
A quanto sembrava, nessuno delle nostre vecchie conoscenze era ancora in vita, tuttavia Carlisle ci raccomandò che se qualcuno si fosse ricordato di noi, o almeno del cognome di famiglia,avremmo dovuto rispondere che dei vecchi zii avevano abitato a Forks tanti anni fa e che, essendo morti, ci avevano lasciato la casa fuori città in eredità.
Facile. e anche molto plausibile come scusa!
Infine venne il momento di parlare del patto … Carlisle non sapeva se nella vecchia riserva ci fossero licantropi; era molto probabile che qualche vampiro nomade fosse passato da quelle parti ma di certo questo non aveva scatenato la trasformazione degli eredi dei primi licantropi.
Tuttavia la prudenza era sempre cosa necessaria e, a parte questo, i patti andavano mantenuti quindi a nessuno era permesso valicare il confine per nessun motivo: Carlisle posava spesso il suo sguardo sia su me sia su Edward. A ogni sguardo severo di Carlisle diventavo sempre più tesa ma stavolta l’intervento di Emmett fu davvero molto ben accetto per terminare la riunione:
- Non penso che nessuno di noi voglia dare la caccia ai licantropi! Non penso che abbiano proprio un buon sapore! già l’odore è nauseante …
- Ma non vi era anche qualcos’altro in programma stasera?- chiese Carlisle girandosi verso Esme
- Beh, si … Bella avevamo pensato di farvi un piccolo regalo! Siamo tornati tutti qui dopo tutto questo tempo, dove la vostra storia ha avuto inizio … cosi … ecco ... abbiamo pensato che sarebbe stato carino farvi stare per conto vostro … cosi … -
- Esme … è quello che penso??cioè … ci stai regalando … -
- Proprio cosi Bella! Avrete una dependance tutta vostra! È già arredata! E prima Alice ha disfatto li i vostri bagagli!
- Ommioddio!! Esme !! Grazie!- e corsi ad abbracciarla. Non ci volevo credere! A parte delle volte in cui avevamo passato qualche mese da soli all’Isola Esme , quando eravamo insieme a tutta la famiglia non trovavamo quasi mai dei momenti in cui stare per conto nostro. Non poteva esserci regalo più gradito di quello!- posso andare a vederla?-
- Ma certo! Spero solo che ti piaccia l’arred..!- ma Edward già mi stava portando verso la nuova casa…
era proprio dietro la grande casa e il giardino fungeva da una specie di divisorio naturale con basse siepi tutt’intorno. L’interno era piccolo e molto accogliente!proprio quel che ci voleva per me e Edward!
All’ingresso vi era una stanza con un grande divano, uno schermo enorme e una libreria con migliaia di film,cd musicali e libri!vi erano tutti i miei titoli preferiti: da Cime tempestose al mercante di Venezia, dai libri della Austen ai testi scolastici…accessori di scena se dovevamo recitare la parte dei classici studenti modello!
La stanza da letto era un sogno!le pareti era dipinte di un chiaro azzurro che mi ricordava tanto il mare cristallino dell’isola e , nella parete più piccola c’era la foto del nostro matrimonio…il giorno più bello della mia vita!il letto era proprio al centro della stanza, a baldacchino, e trasparenti tendine, sempre di tonalità azzurro , scendevano armoniose fin quasi a toccare il parquet!pallidi raggi di luna illuminavano la stanza entrando timidamente dalla grande vetrata che si affacciava verso il fiume, al riparo da sguardi indiscreti.
- ti piace Bella?- la calda voce di Edward mi riportò alla realtà…quella casa doveva essere un sogno per forza, non poteva essere vero!
- è vera? Cioè…è tutta vera? Ed è tutta nostra?-
- certo amore mio!- e aprì una piccola porta che avevo completamente ignorato- guarda qui che pensiero ha avuto Alice!non riusciva a non pensarci!- una cabina-armadio…tipico di Alice!dopo 80 anni non si era ancora rassegnata alla mia quasi mancanza di gusto!
Edward mi abbracciò forte e mi diede un bacio che mi fece girare la testa a mille!i suoi baci erano sempre più appassionati e dalle mie labbra si spostarono dolcemente lungo l’incavatura del mio collo, respirò a fondo l’odore dei miei capelli e mi sussurrò dolcemente:
- Che ne dici se inaugurassimo la nuova casa?ho tanta voglia di te Bella!-
- Lo sai che sei insaziabile, Edward Cullen?!-
- Non mi sembra che ti dispiaccia, sbaglio?-
- Naaa!! – lo guardai …la vita mi aveva donato la creatura più stupenda e meravigliosa che potesse mai esistere…in neanche mille anni di esistenza i miei occhi si sarebbero abituati a quel tale splendore…mi immersi nell’oro liquido dei suoi occhi.
- Edward…ti amo.


Un timido bagliore stava iniziando a scacciare la pallida luna…
Appoggiata al forte torace di Edward, fissavo le piccole lucine deboli che illuminavano ancora quella notte ormai al termine…il suo braccio mi teneva stretto a se, mentre con le dita carezzava delicatamente il mio braccio.
- Sei felice? - mi chiese
- No… - con l’altra mano mi alzò la testa e incrociai ilo suo sguardo triste
- Dire felice è nulla a confronto di come mi sento adesso…ma non esistono parole per dirti cosa provo – e accostai le mie labbra alle sue, mentre le sue mani mi tenevano sempre più stretta al suo corpo marmoreo.
- Non mi piace vederti triste-
- Neanche a me piace vederti triste…e comunque non sono triste, tutt’altro. –
- Prima lo eri, però –
- Non mi stavo neanche rendendo conto del male che ti stavo facendo Edward…io ti amo e l’ultima cosa che vorrei al mondo è vederti soffrire. –
- Hai ..Bella…hai…rimpianti?-
- Come ti viene in mente..non mi pentirei maie poi mai! Prenderei mille volte la stessa scelta Edward! Ma come diamine ti viene in mente una cosa tanto idiota!-
- Eri giù…pensavi a…beh ecco… pensavi a Jacob…siamo tornati qui e… -
- E cosa?ti amo Edward! e se il pensiero mi vola un attimo a Jake questo non significa nulla! –
- Con lui saresti rimasta normale…non saresti stata costretta a rinunciare a tutto, persino alla tua anima! –
- Cos’è? Nostalgia delle vecchie discussioni? Se fossi rimasta qui sarei stata costretta a rinunciare a te, Edward, la cosa più preziosa che abbia mai avuto!io…io…non riesco neanche a pensarci!mio dio! Ma che senso avrebbe avuto vivere se tu non fossi stati accanto a me?-
- Allora perché eri giù?- disse cercando di abbozzare un mezzo sorriso
- Era solo un po’ di nostalgia per quel vecchio periodo, vorrei solo tornare indietro per rivivere daccapo tutti i stupendi momenti vissuti insieme a te…solo questo! E vabbè…magari rivedere mio padre…e rivedere Jake non mi dispiacerebbe…ma non andrei mai da lui se questo compromette la nostra felicità.tu vieni prima di tutto, capito?-
- Si..ti amo… - e salutammo il nuovo giorno, il nostro primo giorno a Forks, stretti uno tra le braccia dell’altra.

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