Non possiamo dimenticarlo!!!
Oggi è una giornata molto molto speciale!!!
E' l'anniversario di matrimonio di Edward e Bella!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Li festeggiamo con una puntata speciale di pioggia di parole...rileggiamo insieme la scena della celebrazione...aaaah che meraviglia!
Tanti auguri dallo staff twilightersicule;)
Un passo alla volta, mi ripetei mentre iniziavamo la discesa al ritmo lento della marcia. Non alzai gli occhi finché i piedi non furono ben saldi sul pavimento, però sentivo le voci e il

Superate le insidiose scale, lo cercai. Per un breve istante mi lasciai di-strarre dalle ghirlande di boccioli bianchi appese a ogni appiglio possibile nella stanza, punti fermi da cui partivano lunghe file di nastri sottilissimi di tulle. Poi distolsi lo sguardo da quella sorta di baldacchino, cercai fra le file di sedie avvolte nel raso bianco - sempre più rossa in viso, mentre affrontavo la folla di volti tutti girati verso di me - e infine lo trovai, davanti a un arco traboccante di altri fiori e altri nastri. Quasi non mi accorsi che al suo fianco c'era Carlisle e alle loro spalle il padre di Angela. Non vidi mia madre nel posto in prima fila che probabilmente occupava, né la mia nuova famiglia o gli ospiti: avrebbero dovuto aspettare. Non vedevo altro che il viso di Edward: colmava il mio orizzonte e
sconvolgeva i miei pensieri. L'oro dei suoi occhi era morbido e ardente nel volto perfetto quasi accigliato, tanto profonda era l'emozione. Ma poi, quando incrociò il mio sguardo intimorito, si aprì in un sorriso esultante e mozzafiato.
In quell'istante, non fosse stato per la mano di Charlie che stringeva la mia, gli sarei corsa incontro a perdifiato lungo il corridoio che si apriva fra gli invitati.
La marcia era troppo lenta, sforzavo il mio passo a seguirne il ritmo. Grazie al cielo, la distanza era brevissima. Poi, finalmente, eccomi. Edward mi porse una mano. Charlie prese la mia e con un gesto simbolico vecchio quanto il mondo la posò su quella di Edward. Toccai il freddo miracolo della sua pelle e mi sentii a casa.
Ci scambiammo le promesse con le parole semplici e tradizionali già pronunciate milioni di altre volte, ma forse mai da una coppia come la nostra. Avevamo chiesto al signor Weber un solo piccolo cambiamento. E lui accettò di correggere «finché morte non ci separi» nel più appropriato «fino a quando entrambi vivremo».
In quel momento, mentre il pastore parlava, mi sembrò che il mio mon-do, rimasto sottosopra così a lungo, iniziasse a tornare al suo posto. Capii che ero stata una sciocca a temere tutto questo, neanche fosse un regalo di compleanno indesiderato o una passerella imbarazzante come il ballo di fine anno. Incrociai lo sguardo luminoso e trionfante di Edward e capii che era una vittoria anche mia. Perché l'unica cosa che importasse era poter stare con lui.
Mi accorsi che piangevo soltanto al momento di pronunciare le parole che ci avrebbero unito.
«Sì», riuscii ad ansimare con un sussurro incomprensibile, battendo le palpebre per schiarirmi lo sguardo e vederlo meglio in volto.
Quando toccò a lui, la parola risuonò netta e trionfante.
«Sì», promise.
Il signor Weber ci dichiarò marito e moglie e le mani di Edward si avvi-cinarono al mio volto per cingerlo con dolcezza, come fosse delicato quanto i petali bianchi che dondolavano sulle nostre teste. Accecata dal velo di lacrime, cercai di capacitarmi del fatto surreale che quella persona straordinaria fossi io. Quasi fosse possibile, anche i suoi occhi dorati sembrava-no gonfi di lacrime. Piegò la testa verso di me e io mi alzai in punta di piedi, gettandogli le braccia al collo, con il bouquet e tutto il resto.
Fu un bacio tenero, adorante. Dimenticai la folla, il luogo, il tempo, la
ragione. Ricordavo solo che mi amava, che mi voleva, che ero sua.
Lui lo aveva iniziato e stava a lui concludere quel bacio, ma io lo strinsi forte, ignorando le risatine e i colpi di tosse dei presenti. Alla fine le sue mani lasciarono il mio viso e, troppo presto, fece un passo indietro per guardarmi. A prima vista, il suo sorriso spontaneo sembrava divertito, quasi compiaciuto. Ma dietro il momentaneo divertimento per la mia esibizione pubblica c'era una gioia profonda, eco della mia.
E' vero... CHE BELLO!!! AUGURI!!! E ogni volta che si legge è sempre una grandissima emozione!!!
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