Siamo già arrivate al venerdì, giorno in cui vi allietiamo (o almeno lo speriamo davvero di cuore!) con le FanFiction, oggi vi proponiamo la seconda parte di quella scritta da me e dalla mia migliore amica, spero vi piaccia! Inoltre vi ricordiamo e vi invitiamo a mandarci anche le vostre FanFiction, qualsiasi cosa abbiate scritto sulla splendida saga di zia Steph, e noi ve ne saremo molto grate... Buona Lettura!
Baci&Morsi
Chiara:)

Si fa più circospetto, e sente Isa irrigidirsi...
- e dimmi, in che materia dovrai sostenere questo durissimo esame, per il quale stavi scappando così frettolosamente dalle mie grinfie? -
Isa cerca di eludere la domanda - ma io non stavo scappando “dalle tue grinfie”... devo solo andare a studiare, tutto qui. Vuoi forse che non lo faccia? Poi ci parli tu con mio padre! - cerca di metterla sul ridere. Ed Anthony infatti ride...
- no, no... non voglio assolutamente metterti nei guai! Non sia mai... - si avvicina ancora di più a Isa, avvicinando le labbra al suo orecchio - è solo che mi dispiace intensamente dovermene andare subito via, dopo aver passato insieme solo così poco tempo... - e nolente, libera Isa dalla sua presa, allontanandosi di qualche passo per concederle di andare di sopra.
“No! non voglio che se ne vada!” pensa lei “ma almeno però ancora non si è accorto del taglio, e spero che non se ne accorga mai...se sapesse che Jay mi ha fatta spaventare... :s”. Ma, nonostante tutto, non voleva che se andasse... quindi abbozza un sorriso, dicendo - bè... potresti sempre salire anche tu... se non ti annoia... -
Anthony le rivolge un bel sorriso sghembo - ma no, non preoccuparti... se ci tieni tanto al tuo “compito”, ti lascio studiare in pace. Certo, mi piacerebbe farti compagnia... ma credo che per te io possa essere soltanto una distrazione, in fatto di studio - il sorriso sghembo era ancora lì.
- ok, allora io vado... - Isa sembra triste, e non riesce nemmeno a sorridere al tono di Anthony. “Tutto per uno stupido taglio!” e sale di sopra, lasciandolo a malincuore.
Anthony rimane lì, sotto la scala, a guardarla salire, mantenendo sempre inalterato il suo sorriso ammaliante. Quando Isa scompare alla sua vista, veloce, come suo solito, Anthony esce di casa e la raggiunge silenzioso nella sua stanza, mentre studia rassegnata, passando abitualmente per la finestra senza farsi sentire.
- tu mi stai nascondendo qualcosa - il leggero soffio freddo sussurrato sul suo collo caldo fa subito rabbrividire Isa, spaventandosi dell’improvvisa silenziosa presenza di Anthony accanto a lei. In verità, di tutto questo avrebbe dovuto essere ormai abituata... ma sapeva bene che ad Anthony non ci si poteva facilmente abituare...
Isa si alza di soprassalto. Non poteva ogni volta farle prendere un colpo del genere a quel modo; e in realtà, sapeva bene che avrebbe continuato a farlo…
- oh… ciao… di nuovo… che ci fai qui? - quasi balbettava, cercando si stare calma, ma il cuore seguitava ad accelerare.
- credo di avere un buon motivo di pensare che tu mi stia nascondendo qualcosa - sempre bisbigliato, accompagnato da uno sguardo attento e profondo, indagatore, ma anche da un sorriso curioso e deciso. Isa cerca ancora di calmarsi, e di pensare velocemente a che cosa rispondere… Ma cavolo, la fregava sempre… e con quegli occhi puntati addosso le veniva davvero difficile pensare. Non può far altro che balbettare - ah, si… e cosa te lo fa pensare? Che cosa ti dovrei mai nascondere? -
Anthony non muove un muscolo davanti all’imbarazzo e all’agitazione di Isa.
È rigido come una bellissima statua, la stessa statua di poco prima… Dischiude soltanto un po’ le labbra, per poterle rispondere - non saprei… non ti sei mai comportata in questo modo… sei così sfuggente, così evasiva… Quindi, credo che tu mi stia nascondendo una qualche sorta di mistero… -
Isa non sapeva se essere più imbarazzata o più rattristata - non ti preoccupare. Sto bene. Va tutto bene… -
Anthony le si avvicina, senza staccare gli occhi dai suoi, continuando a fissarli, a costringerli a non distrarsi. La afferra per le braccia, all’altezza dei gomiti, delicatamente, facendosi sempre più vicino. E, lasciando scorrere le mani fredde, arriva ad afferrarle i polsi con dolcezza - i tuoi occhi non sembrano darti ragione -
Isa si sente andare in iperventilazione. Lo guarda fisso, mentre lui ancora la stringe a se. Sa che deve allontanare gli occhi, nonostante sia irrimediabilmente difficile, ma alla fine ci riesce; li volge verso il basso e dice - no, ti sbagli. Non è niente, non preoccuparti -
Anthony invece non dice nulla in risposta. Continua solo a fissarla senza cedere. Nel mentre, comincia ad accarezzarle piano le mani nelle sue, a massaggiarle delicatamente le dita, a sfiorarle con leggerezza i polsi. Isa rimane anche lei in silenzio, che però stranamente, non è un silenzio imbarazzante. Lei era solo pervasa da uno stato di malinconica tristezza e da una sorta di strana inquietudine. Ma, pensando che tutto ciò potesse in qualche modo trasparire dai suoi occhi, la ragazza cerca di darsi un po’ di contegno.
- cosa c’è che non va? Puoi, devi dirmi tutto ciò che ti fa star male. E forse qualcosa di imbarazzante? - Anthony sorride - dopo tutte le volte che ti ho ascoltato nel sonno, non credo che tu possa ancora “vergognarti” di ciò che ti succede - nel frattempo, aveva smesso di far ondeggiare le dita sui polsi di Isa, arrestandole improvvisamente in un punto preciso dove la pelle era più sottile.
Isa guarda le mani immobili e glaciali di Anthony - si lo so, ma non è niente… non è imbarazzante, solo non bisogna che tu lo sappia… - aveva quasi confessato… tanto sapeva che alla fine continuare a mentire non sarebbe servito a niente.
- oh… non occorre che io lo sappia? - il tono di Anthony era piuttosto sardonico, ma divertito - e questo, allora, non dovrebbe essere oggetto della mia attenzione? - la sua mano aveva sollevato il polso di Isa all’altezza dei loro visi, e il lungo taglio rosato quasi rimarginato sulla mano sinistra della ragazza era ben visibile a contrasto con la pelle sottile e chiara, sotto la luce forte della lampada del comodino.
Isa si sente totalmente scoperta (bè, era così! =D). Prima guarda in viso Anthony, poi sente che i suoi occhi stanno per inumidirsi e abbassa lo sguardo, cercando di non farsi travolgere dalle emozioni, e soprattutto, cercando di non piangere. Rialza il viso verso di lui - si, ma non è niente. Non c’è bisogno che ti arrabbi, sto bene... - con gli occhi ancora lucidi.
Anthony comincia a ridere sommessamente, pienamente divertito. Se avesse potuto, avrebbe tanto voluto poter tornare indietro nel tempo per rivedere la “tragica” scena dell’incidente. Già il solo pensiero di Isa che si tagliava in cucina mentre affettava le patate lo divertiva da matti. Certo, era “per davvero” una cosa assolutamente tragica, da vero rimprovero assoluto, ma lui personalmente non poteva farci niente se Isa era così disgraziatamente sbadata. Quindi tenta di assumere un tono irritato e contrariato
- ehm...ehm... - alcuni colpi di tosse per soffocare le risate - e posso sapere perché non me l’hai detto subito? - il tono non gli era riuscito tanto convincente, ma Anthony non poteva fare a meno di piegare le labbra in un profondo sorriso.
“Cavolo... sta ridendo di me! E io che mi ero sentita triste e preoccupata... che stupida!”. Una sorta di rabbia repressa stava cominciando ad affiorare in Isa
- perché? Guardati! Per questo! - e gli da le spalle.
Anthony si sente un po’ spiazzato. Ovviamente l’aveva offesa. E di questo era davvero molto dispiaciuto. Inoltre, sapeva anche bene che Isa era molto testarda, e che se decideva di imbronciarsi, restava imbronciata...
- Isa. Scusami... sono stato un insensibile... sono un insensibile. Scusa davvero... non dovevo mettermi a ridere - vorrebbe provare a rigirarla verso di lui, per guardarla negli occhi e sapere cosa potesse in quel momento pensare; ma poi abbassa subito le mani prima ancora di toccarla, non potendo immaginare la sua reazione.
Isa lo ascolta attentamente. Non sapeva più se essere arrabbiata contro di lui o contro se stessa... in fondo era stata lei a mentirgli, ma aveva anche avuto le sue buone ragioni... Infine si dirige verso il letto e si siede - no, scusa tu... forse non dovevo mentirti, ma non volevo nemmeno che te la prendessi con qualcuno... - alza lo sguardo - è stata solo colpa mia, e di nessun altro... sono davvero sbadata... - e così dicendo, cerca di nascondere Jay - mi dispiace che sia successo tutto questo... - con una voce spezzata un po’ dai singhiozzi.
- e dimmi, in che materia dovrai sostenere questo durissimo esame, per il quale stavi scappando così frettolosamente dalle mie grinfie? -
Isa cerca di eludere la domanda - ma io non stavo scappando “dalle tue grinfie”... devo solo andare a studiare, tutto qui. Vuoi forse che non lo faccia? Poi ci parli tu con mio padre! - cerca di metterla sul ridere. Ed Anthony infatti ride...
- no, no... non voglio assolutamente metterti nei guai! Non sia mai... - si avvicina ancora di più a Isa, avvicinando le labbra al suo orecchio - è solo che mi dispiace intensamente dovermene andare subito via, dopo aver passato insieme solo così poco tempo... - e nolente, libera Isa dalla sua presa, allontanandosi di qualche passo per concederle di andare di sopra.
“No! non voglio che se ne vada!” pensa lei “ma almeno però ancora non si è accorto del taglio, e spero che non se ne accorga mai...se sapesse che Jay mi ha fatta spaventare... :s”. Ma, nonostante tutto, non voleva che se andasse... quindi abbozza un sorriso, dicendo - bè... potresti sempre salire anche tu... se non ti annoia... -
Anthony le rivolge un bel sorriso sghembo - ma no, non preoccuparti... se ci tieni tanto al tuo “compito”, ti lascio studiare in pace. Certo, mi piacerebbe farti compagnia... ma credo che per te io possa essere soltanto una distrazione, in fatto di studio - il sorriso sghembo era ancora lì.
- ok, allora io vado... - Isa sembra triste, e non riesce nemmeno a sorridere al tono di Anthony. “Tutto per uno stupido taglio!” e sale di sopra, lasciandolo a malincuore.
Anthony rimane lì, sotto la scala, a guardarla salire, mantenendo sempre inalterato il suo sorriso ammaliante. Quando Isa scompare alla sua vista, veloce, come suo solito, Anthony esce di casa e la raggiunge silenzioso nella sua stanza, mentre studia rassegnata, passando abitualmente per la finestra senza farsi sentire.
- tu mi stai nascondendo qualcosa - il leggero soffio freddo sussurrato sul suo collo caldo fa subito rabbrividire Isa, spaventandosi dell’improvvisa silenziosa presenza di Anthony accanto a lei. In verità, di tutto questo avrebbe dovuto essere ormai abituata... ma sapeva bene che ad Anthony non ci si poteva facilmente abituare...
Isa si alza di soprassalto. Non poteva ogni volta farle prendere un colpo del genere a quel modo; e in realtà, sapeva bene che avrebbe continuato a farlo…
- oh… ciao… di nuovo… che ci fai qui? - quasi balbettava, cercando si stare calma, ma il cuore seguitava ad accelerare.
- credo di avere un buon motivo di pensare che tu mi stia nascondendo qualcosa - sempre bisbigliato, accompagnato da uno sguardo attento e profondo, indagatore, ma anche da un sorriso curioso e deciso. Isa cerca ancora di calmarsi, e di pensare velocemente a che cosa rispondere… Ma cavolo, la fregava sempre… e con quegli occhi puntati addosso le veniva davvero difficile pensare. Non può far altro che balbettare - ah, si… e cosa te lo fa pensare? Che cosa ti dovrei mai nascondere? -
Anthony non muove un muscolo davanti all’imbarazzo e all’agitazione di Isa.
È rigido come una bellissima statua, la stessa statua di poco prima… Dischiude soltanto un po’ le labbra, per poterle rispondere - non saprei… non ti sei mai comportata in questo modo… sei così sfuggente, così evasiva… Quindi, credo che tu mi stia nascondendo una qualche sorta di mistero… -
Isa non sapeva se essere più imbarazzata o più rattristata - non ti preoccupare. Sto bene. Va tutto bene… -
Anthony le si avvicina, senza staccare gli occhi dai suoi, continuando a fissarli, a costringerli a non distrarsi. La afferra per le braccia, all’altezza dei gomiti, delicatamente, facendosi sempre più vicino. E, lasciando scorrere le mani fredde, arriva ad afferrarle i polsi con dolcezza - i tuoi occhi non sembrano darti ragione -
Isa si sente andare in iperventilazione. Lo guarda fisso, mentre lui ancora la stringe a se. Sa che deve allontanare gli occhi, nonostante sia irrimediabilmente difficile, ma alla fine ci riesce; li volge verso il basso e dice - no, ti sbagli. Non è niente, non preoccuparti -
Anthony invece non dice nulla in risposta. Continua solo a fissarla senza cedere. Nel mentre, comincia ad accarezzarle piano le mani nelle sue, a massaggiarle delicatamente le dita, a sfiorarle con leggerezza i polsi. Isa rimane anche lei in silenzio, che però stranamente, non è un silenzio imbarazzante. Lei era solo pervasa da uno stato di malinconica tristezza e da una sorta di strana inquietudine. Ma, pensando che tutto ciò potesse in qualche modo trasparire dai suoi occhi, la ragazza cerca di darsi un po’ di contegno.
- cosa c’è che non va? Puoi, devi dirmi tutto ciò che ti fa star male. E forse qualcosa di imbarazzante? - Anthony sorride - dopo tutte le volte che ti ho ascoltato nel sonno, non credo che tu possa ancora “vergognarti” di ciò che ti succede - nel frattempo, aveva smesso di far ondeggiare le dita sui polsi di Isa, arrestandole improvvisamente in un punto preciso dove la pelle era più sottile.
Isa guarda le mani immobili e glaciali di Anthony - si lo so, ma non è niente… non è imbarazzante, solo non bisogna che tu lo sappia… - aveva quasi confessato… tanto sapeva che alla fine continuare a mentire non sarebbe servito a niente.
- oh… non occorre che io lo sappia? - il tono di Anthony era piuttosto sardonico, ma divertito - e questo, allora, non dovrebbe essere oggetto della mia attenzione? - la sua mano aveva sollevato il polso di Isa all’altezza dei loro visi, e il lungo taglio rosato quasi rimarginato sulla mano sinistra della ragazza era ben visibile a contrasto con la pelle sottile e chiara, sotto la luce forte della lampada del comodino.
Isa si sente totalmente scoperta (bè, era così! =D). Prima guarda in viso Anthony, poi sente che i suoi occhi stanno per inumidirsi e abbassa lo sguardo, cercando di non farsi travolgere dalle emozioni, e soprattutto, cercando di non piangere. Rialza il viso verso di lui - si, ma non è niente. Non c’è bisogno che ti arrabbi, sto bene... - con gli occhi ancora lucidi.
Anthony comincia a ridere sommessamente, pienamente divertito. Se avesse potuto, avrebbe tanto voluto poter tornare indietro nel tempo per rivedere la “tragica” scena dell’incidente. Già il solo pensiero di Isa che si tagliava in cucina mentre affettava le patate lo divertiva da matti. Certo, era “per davvero” una cosa assolutamente tragica, da vero rimprovero assoluto, ma lui personalmente non poteva farci niente se Isa era così disgraziatamente sbadata. Quindi tenta di assumere un tono irritato e contrariato
- ehm...ehm... - alcuni colpi di tosse per soffocare le risate - e posso sapere perché non me l’hai detto subito? - il tono non gli era riuscito tanto convincente, ma Anthony non poteva fare a meno di piegare le labbra in un profondo sorriso.
“Cavolo... sta ridendo di me! E io che mi ero sentita triste e preoccupata... che stupida!”. Una sorta di rabbia repressa stava cominciando ad affiorare in Isa
- perché? Guardati! Per questo! - e gli da le spalle.
Anthony si sente un po’ spiazzato. Ovviamente l’aveva offesa. E di questo era davvero molto dispiaciuto. Inoltre, sapeva anche bene che Isa era molto testarda, e che se decideva di imbronciarsi, restava imbronciata...
- Isa. Scusami... sono stato un insensibile... sono un insensibile. Scusa davvero... non dovevo mettermi a ridere - vorrebbe provare a rigirarla verso di lui, per guardarla negli occhi e sapere cosa potesse in quel momento pensare; ma poi abbassa subito le mani prima ancora di toccarla, non potendo immaginare la sua reazione.
Isa lo ascolta attentamente. Non sapeva più se essere arrabbiata contro di lui o contro se stessa... in fondo era stata lei a mentirgli, ma aveva anche avuto le sue buone ragioni... Infine si dirige verso il letto e si siede - no, scusa tu... forse non dovevo mentirti, ma non volevo nemmeno che te la prendessi con qualcuno... - alza lo sguardo - è stata solo colpa mia, e di nessun altro... sono davvero sbadata... - e così dicendo, cerca di nascondere Jay - mi dispiace che sia successo tutto questo... - con una voce spezzata un po’ dai singhiozzi.
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