lunedì 6 luglio 2009

BELLA SWAN CULLEN

Buongiorno! e buon inizio di settimana a tutti!
Oggi ritorniamo con la nostra consueta rubrica bisettimanale del lunedì "Intervista col vampiro" e dopo aver intervistato il nostro amato Edward Cullen, volete sapere chi è il prossimo?! Bene, si tratta della sua dolce metà.
L'ospite di oggi è infatti l'ex umana, trasformata di recente in vampira, più invidiata del mondo, che ha risposto a tutte le nostre domande, raccontandoci della sua vita. E per l'occasione abbiamo realizzato un video tutto per lei...

Ma ora la parola a Bella Swan Cullen!
Morsetti
Kiara, Chiara e Giusy :)



1. Ciao Bella! Allora cominciamo dal principio…parlaci di Forks e Phoenix, come è stato cambiare città? Raccontaci anche di Charlie e Renée, quali lati del loro carattere si rispecchiano in te?

Ciao! Sì, vi racconterò come sono andate le cose, partendo proprio dal momento in cui tutto è cominciato.
Ero in macchina nel tragitto dall’aeroporto di Seattle fino a Forks e pensavo a come sarebbe stato impossibile essere felice in quel piovoso e sperduto luogo, non sapevo che di lì a poco la mia vita sarebbe stata completamente stravolta...ha preso una strada che non avrei mai immaginato…
La gabbia di nubi non mi pesa più come un tempo, ho fatto l’abitudine con le condizioni da rispettare per vivere senza essere scoperti.
Allora a Forks stavo andando in esilio, una decisione che avevo preso volontariamente e con grande disgusto. Detestavo Forks. Amavo Phoenix. Amavo il sole e il caldo soffocante. Amavo quella città energica e caotica. Ma ben presto me ne dimenticai, anzi, la mia vita si trasformò così in fretta e così drasticamente che non ebbi il tempo di pensare al passato, ma solo seguire il presente e l’oscuro futuro che incalzavano.
Allora mi sentivo un po’ in colpa ad abbandonare mia madre, cosi tenera, sven­tata, imprevedibile. Andavo a vivere a Forks per la felicità dei miei genitori. Mia madre così poteva stare con Phil, lui si sarebbe preso cura di lei.
Non sono mai stata brava con le persone della mia età…mia madre mi diceva sempre che ero la sua piccola figlia quarantenne…in effetti fra di noi, sembravo io quella responsabile.
Charlie, mio padre era contento che per la prima volta fossi io, di mia spontanea volontà, ad andare a trovarlo e a voler restare per un po’ di tempo con lui. Piuttosto simili di carattere, non particolarmente eloquenti, insieme stavamo bene. Era un po’ come se abitassi da sola, Charlie col suo lavoro stava spesso fuori casa, o comunque anche quando c’era la nostra era una convivenza tranquilla. Ricordo tutte le volte che Edward veniva a trovarmi e non si faceva mai scoprire…se Charlie nella notte si svegliava era perché ero stata io a fare troppo rumore!


2. Quando hai lasciato Phoenix per andare a Forks sapevi che la tua vita sarebbe di certo cambiata...ma avresti mai pensato così in meglio?

Ogni tanto mi chiedevo se i miei occhi e quelli del resto del mondo vedessero le stesse cose. Forse il mio cervello era difettoso. A Forks ne ebbi la conferma. Edward mi ripeteva che reagivo sempre nel modo sbagliato, perché quello corretto mi avrebbe portato mille miglia lontana da lui. Ma come potevo trovarlo spaventoso, quando un suo sguardo mi faceva diventare le ginocchia molli, mi bloccava il respiro e mi faceva andare il cuore a mille? Era la creatura più bella che avessi mai visto, tutti i Cullen con la loro bellezza ultraterrena mi affascinavano. Più che paura, il mio era timore dinanzi a tanta perfezione. Avrei dovuto capire subito chi mi trovavo davanti. Quelli che sembravano angeli caduti sulla terra non potevano essere comuni mortali e di certo sarebbe stato alquanto strano che il più bell’angelo si innamorasse proprio di me, una ragazza completamente normale! Eppure è successo, senza che realmente noi due avessimo scelta. Il nostro legame è stato da subito qualcosa di inevitabile, l’attrazione dell’uno verso l’altra incontrollabile.
Non importava che le nostre vite fossero entrambe in pericolo, dovevamo stare insieme.
Secondo Edward la mia sfortuna e il mio innato talento nell’attirare le disgrazie mi avevano condotta a lui. Io non ne ero così sicura…incontrarlo era stata la mia unica fortuna.
Quando abbiamo rischiato in più occasioni di scontrarci con i Volturi ho avuto paura che di nuovo la mia malasorte l’avesse vinta, che mi svegliasse da più bello dei sogni. Allora ho creduto che la mia sfida personale col soprannaturale fosse persa in partenza.
L’affetto che nutri per le persone che ti sono vicine è un lusso che non puoi permetterti quando tu stessa non puoi nulla per salvarle, quando esistono forze crudeli che potrebbero distruggere tutti e te con loro. Ho avuto paura di perdere tutto. Se la vita ti offre un so­gno che supera qualsiasi tua aspettativa, non è giusto lamentar­si perché alla fine si conclude, ma perdere tutto a causa dei Volturi non era la giusta conclusione. E il destino mi ha dato ragione.


3. Parlaci del legame che teneva uniti te e Jacob.

Faccio un passo indietro a quando la mia vita era solo quella di una diciottenne che credeva nell’amore. Quello di allora non era lo stesso amore di adesso, lo so.
Ora lo capisco, il mio amore per Edward era la dipendenza di cui non potevo e non posso fare a meno, perché le nostre vite erano e sono fili intrecciati…tagliane uno e li recidi entrambi. Jacob era andato via tante volte ma era sempre tornato. Mi sono sempre approfittata di lui, inconsapevolmente, gli facevo del male, da egoista lo tenevo aggrappato a me e alla mia indecisione e alle incertezze legate al mio futuro. Lui voleva solo me, io volevo lui ma non nello stesso modo e comunque non abbastanza.
Adesso so che il mio desiderio di stargli vicino era dovuto a Renesmee, incredibilmente sin da allora dovevano “stare insieme”…come se il nostro futuro fosse stato scritto dal principio…un’altra delle follie della nostra vita!
Eppure la mia attrazione per Jake e la sua per me svanirono alla nascita di mia figlia, insieme alle incertezze che mi tenevano legate alla mia vita umana e alla confusione di sentimenti di un tempo. Jacob è e resterà sempre il mio migliore amico…e devo dire anche mio possibile futuro genero.
Che orrore questa parola a pochi giorni dalla nascita di Renesmee!


4. A proposito di Renesmee. Come hai vissuto la gravidanza?

All’inizio fu inaspettato e difficile, vedevo Edward spaventato…era una delle poche volte in cui inaspettatamente non sapeva cosa fare, era disperato…aveva paura e come dargli torto? Ero anch’io totalmente preda del terrore, ma era diverso…temevo per il mio bambino.
Come potevo lasciare il mio piccolo bambino, come potevo permettere a Edward di non farlo nascere…a me non importava cosa sarebbe successo, doveva vivere…comunque ero sicura che ce l’avremmo fatta insieme.
Ricordo le sofferenze prima del parto in modo offuscato…le pene reali furono quelle della trasformazione, mi fecero desiderare di avere cento volte le costole rotte, le gambe fratturate. Ma quel fuoco che nasceva dalla gola fino al petto, lungo le braccia giù alle mani, sulle gambe fino alle dita dei piedi, era davvero insostenibile, volevo strapparmi il cuore dal petto pur di farlo terminare, ricordo che non desideravo che morire. L’unico modo di resistere mentre sangue e veleno bruciavano nelle vene fu aggrapparmi con tutte le forze alle persone che aspettavano me, che mi amavano…Edward, lui che sempre sarebbe stato al mio fianco non aveva bisogno di soffrire con me. Almeno in questo potevo: resistere…mi aggrappavo a lui, e ancora non era sufficiente…aggrapparmi al desiderio di vedere di nuovo il viso bellissimo della mia piccola brontolona, Renesmee, fu anche questo che non mi fece arrendere.
Come poteva esistere un amore ancora più intenso, forte, viscerale, come il mio per Edward? Non credevo che avere un figlio significasse questo. Contro avversari impossibili fai di tutto pur di salvarlo, trovi il coraggio nella disperazione ed una tale forza…proteggere le persona che ami diventa un istinto naturale, ancor più se non ti puoi permettere di perdere chi difendi…
Da umana a vampira e madre…due vite completamente diverse, legate solo dal mio amore per Edward, in continua crescita…adesso capisco quando Edward parlando del mio amore e del suo paragonava il mio ad un alberello e il suo ad una foresta intera.
Nello spazio infinito della mia mente ora prende posto la mia devozione per lui e Renesmee.
Ed ecco l’infinito spalancarsi davanti a noi, con un inizio tanto lontano da appartenere ad un’altra vita, e senza una fine, almeno finché resteremo insieme.


5. Come hai reagito quando sei venuta a conoscenza dell’imprinting tra Renesmee e Jacob?

Per gli altri penso che sia stato molto divertente vedermi adirata avventarmi contro Jacob! Soprattutto per Emmett! Ricordo che con qualcuno scommise su come mi sarei comportata! Ahah
Ma dire che ero furiosa significa sminuire davvero tutta l’ira e la rabbia che avevo addosso in quel momento! Avrei voluto farlo a pezzi, disintegrarlo…vedevo la mia bimba ancora neonata, piccola e indifesa e vedevo Jacob che la venerava…la fissava come un cieco che vede il sole per la prima volta.
Ovviamente in una parte molto nascosta del mio cervello sapevo che lui avrebbe messo la felicità di Renesmee sempre al primo posto, ma quando seppi dell’imprinting ero cosi accecata dalla rabbia che non riuscivo a riflettere con lucidità….tutto quello che riuscivo a pensare era: “com’è possibile che abbia avuto l’imprinting con mia figlia?? Con mia figlia!!!”
Ma il problema maggiore era: come potevo sopportare che lei appartenesse a Jacob quando a malapena sentivo che apparteneva a me?
A peggiorare ulteriormente le cose, Edward non riusciva a smettere di sorridere compiaciuto. Sapevo che Jacob non meritava la mia reazione esagerata, ma era chiaro che Edward ci trovava una qualche soddisfazione. Forse anche lui avrebbe voluto essere un neonato, per poter dare sfogo fisico alla sua irritazione verso Jacob.


6. Parlaci un pò del periodo che hai passato senza Edward...è stato sicuramente un momento difficile...

Tutte le mie insicurezze…sapevo che in confronto a lui io ero insignificante, che dinanzi alla sua bellezza io scomparivo…ed era lì nel bosco che mi diceva tutte le parole che dentro di me le paure mi avevano sempre sussurrato…in quel momento diventavano grida, assordanti, perché si trasformavano in verità pronunciate dalla sua bocca.
Furono le mie insicurezze a farmi credere alle sue parole, alle sue bugie.
Col fiato corto, le gambe tremanti, il corpo insensibile dal collo in giù…ero intrappolata nel peggiore degli incubi e anche se avessi provato a uscirne non ci sarei riuscita…Edward era lì, impassibile, e nel topazio congelato dei suoi occhi non riuscivo a trovare nessuna incertezza. Mi diceva che non mi voleva più, che non ero la persona giusta per lui…mi stava dicendo addio…ed io che avrei fatto per tenerlo lì?
Allora non credevo che Edward potesse amarmi, perchè io stessa non mi sentivo all’altezza del suo amore…allora credere alle sue parole fu inevitabile. Un colpo netto, e la voragine nel petto mi squarciò. Nei mesi successivi sanguinava e mi straziava conducendomi ad una lenta fine.
Anzi all’inizio fu anche peggio…come puoi vivere quando l’unica tua ragione di vita smette di esistere, come puoi continuare a voler vivere se l’unica persona che conta davvero non ti vuole più… Non avevo né la forza né la volontà di reagire, ero in un limbo e non sapevo come uscirne, come reagire, ero totalmente disorientata. E poi capii che tra le sofferenze e il nulla era meglio il nulla…ero assente. Assente per tutti quelli che mi stavano accanto, perché era come se avessi perduto persino me stessa. Non c’ero più. Fu così per molti mesi.
Poi Jacob…fu come vedere il sole dopo un’eterna notte di luna nuova, ma un sole così caldo…il suo calore mi svegliava dal torpore, mi dava quel sollievo che non sentivo da tanto.
Era Jake che dissolveva le nubi che avvolgevano la mia mente, mi portava fuori da quell’offuscamento che mi aveva accompagnato i mesi precedenti. E lo faceva semplicemente standomi accanto. Le nostre giornate passate al garage, le passeggiate alla spiaggia.
La disperazione di quel momento forse mi faceva desiderare la sua compagnia e mi bendava gli occhi, perché non vedevo in che modo i sentimenti di Jacob man mano crescevano. E forse non volevo realmente credere a quelli che nascevano anche dentro di me. Ripetere a me e a lui che la nostra era una semplice amicizia non è servito a cancellare quelli che erano i miei veri sentimenti…io amavo Jacob. Era la mia anima gemella, in quel mondo, e lo sarebbe rimasto, se a metterlo in ombra non fosse arrivato qualcosa di più forte, di così forte da non poter esistere in un mondo razionale.
Sì, Edward oscurava tutto il resto…non riuscivo a trovare nulla di più importante di lui.
Comunque la felicità della mia vita di adesso cancella tutte le sofferenze del passato. Ora sono sempre di umore euforico. Le giornate non sono mai abbastanza lunghe da consentirmi di fare il pieno d'adorazione per mia figlia e le notti sempre troppo corte per appagare il mio bisogno di Edward. Non avrei mai immaginato che questa mia nuova vita mi regalasse questo stato d'estasi permanente.


7. Sicuramente l’amore che lega te a Edward è fortissimo e non ci sono dubbi in proposito…ma all’inizio, per la prima volta cosa ti ha attirato verso il tenebroso ed enigmatico Edward Cullen?

Ecco, credo che all’inizio sia proprio stato il suo essere tenebroso ad avermi affascinata e catturata.…ho capito che la sua era una maschera, che in realtà nascondeva qualcosa.
In più fin da subito era stato il mio eroe, mi aveva salvato, e nonostante le sue parole per allontanarmi, nonostante io stessa a volte non trovassi un senso ai miei pensieri, non riuscivo a togliermi dalla testa il suo sguardo, il suo modo di parlare, il suo sorriso sghembo…dovevo scoprire a tutti i costi cosa nascondeva e perché.
Pensavo a lui sempre più, e poi a scuola me lo trovavo continuamente intorno…poi arrivai a scoprire cosa nascondeva.
Edward era un vampiro…possibile?
Era possibile che il ragazzo di cui mi ero innamorata per la prima volta fosse un vampiro?
Ancor prima che mi potessi rendere conto davvero della situazione, dovetti fare i conti con la realtà…non mi interessava, poteva anche essere il peggiore degli assassini, non mi importava… ero incondizionatamente innamorata. E non perché fosse bello o ricco! Meglio se non lo fosse stato. Lui era la persona più adorabile, generosa, brillante e onesta che avessi mai incontrato. Lo amavo, certo.
A volte i momenti nella nostra storia sono anche stati difficili, probabilmente anche colpa della sua testardaggine e delle mie continue insicurezze…ricordo ancora con tristezza il periodo in cui se ne andò o la mia iniziale profonda incredulità e in seguito paura, quando mi chiese di sposarlo ma alla fine tutto è andato per il meglio e ad oggi non rinnego niente del nostro amore e del nostro passato, avrei dato subito la vita, o l’anima, a dispetto dell’ostinazione di Edward, pur di poter vivere tutta la vita con lui…e alla fine ho avuto ciò che volevo, ciò che volevamo entrambi.


8. Ma continua a parlarci del tuo amore per Edward.

Non mi aspettavo che ricordare sarebbe stato così complicato. Come provare a sbirciare nel fango.
Subito dopo la trasformazione mi accorsi che non volevo dimenticare neanche un minuto trascorso con Edward, neppure in quell’istante in cui di fronte a noi si dispiegava l'eternità. Dovevo assicurarmi che i ricordi umani si cementassero nella mia infallibile mente di vampira. E così è stato, per questo posso parlarvene.
Le emozioni che sento adesso sono molto più forti di quelle a cui ero abituata da umana, tanto che è difficile soffermarmi su un solo pensiero alla volta, malgrado una mente molto più spaziosa.
Soprattutto all’inizio ogni nuova sensazione mi sopraffaceva. Al mondo non esisteva altro che Edward, le sue braccia attorno alla mia vita, il suo alito dolce sul mio viso, le sue labbra a sfiorare le mie: nulla poteva distrarmi da lui, e poco importava che fossi una neonata…anche adesso che è passato un po’ di tempo, mi stupisco di come in realtà le mie reazioni restino le stesse.
Il tempo trascorso con Edward sull'isola Esme aveva rappresentato il culmine della mia vita da umana. Il meglio del meglio. Tanto che mi ero sentita pronta a protrarre il tempo da umana, pur di prolungare quei momenti con lui. Ma avrei dovuto immaginare che da vampira tutto sarebbe stato ancora meglio, anzi una volta trasformata rimasi sconvolta nel rendermi conto di ciò che mi ero persa fino a quel momento.
Il calore, la morbidezza della pelle, il profumo... io non ho perso nessuna di queste sensazioni…continuo a sentire l’odore del respiro di Edward e a restarne incantata come un tempo, vedo la perfezione del suo corpo e sapere che è tutto mio mi rende la persona più ricca del mondo.
Come se ogni volta fosse la prima, il tocco della sua pelle, delle labbra, delle mani, affonda nella mia pelle, ora dura e liscia, fino alle ossa. Fino al centro del mio corpo.
Lo amo più di prima e non lo avrei mai immaginato. La mia vecchia mente non sarebbe mai riuscita a contenere tutto quest'amore. Il mio vecchio cuore non avrebbe mai avuto la forza necessaria a sopportarlo. Ho ancora il dubbio che tra le mie abilità speciali, oltre allo scudo protettivo, sia compreso il mio sconfinato amore per Edward…amarlo come nessuno nella storia del mondo ha mai amato nessun altro…


Bene abbiamo concluso.
Grazie Bella per il tempo che ci hai regalato e per averci raccontato della tua famiglia e di te.

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